Maria Orsitch, la maga strega di Hitler

Esistono figure nella storia di questo straordinario ‘900 che sembrano uscite da un romanzo e non sembrano nemmeno realistiche, paiono troppo “fantastiche” per essere vere e sicuramente Maria Orsitch è una di queste.

Esoterista, occultista, membro della segreta Società di Vril, la sua vita, come la sua morte, sono in realtà quasi totalmente avvolte nell’oblio e nel mistero. Non sappiamo praticamente nulla di lei, nè la sua età, nè la sua provenienza: infatti il cognome suona tipicamente yugoslavo (Orsic) e di lei, nei pochi documenti che la riguardano, si legge “di Zagabria” (Croazia); eppure il suo nome viene scritto alla tedesca, Orsitsch. Non conosciamo l’età, seppur dall’unico scatto a noi noto sembra avere intorno ai 30 anni.

Maria Orsitsch, non potendola conoscere, dobbiamo supporla: la prima metà del ‘900 è tipicamente caratterizzata da un declino del positivismo e da un fortissimo revival del misticismo e in generale del decadentismo culturale: esaurite le spinte iper-razionali dell’Ottocento, figlie delle rivoluzione e delle forme di pensiero illuminista, gli ambienti europei si riscoprono fatalmente affascinati dai culti esoterici, orientali, pre-cristiani, pagani o in generali mitici. In questa ottica matura il pensiero fascista e il culto mitico dell’Antica Roma, in quest’ottica matura il pensiero nazista e il mito della razza ariana. Naturalmente, questi ambienti politici nascevano in quanto fomentati da determinati teatri culturali, ovvero le accademie e le società esoteriche: è ben noto infatti che la Società di Thule (formata da eminenti docenti, politici, magistrati, nobili e militari tedeschi), basata sul mito degli Iperborei e di Atlantide, abbia abbondantemente finanziato il Partito Nazista, che appunto aveva molti membri nella Thule e che si rifece alle credenze mitologico-pagane di questa società per elaborare le proprie teorie. Oppure è noto che i nazisti attinsero ampiamente anche alle teorie della Società Teosofica di Helena Blavatski, che dicevano che la razza ariana fosse la più pura in quanto discendente di una ancestrale razza di alieni che colonizzarono la terra decine di migliaia di anni fa.

In questo ambiente va inserita la Orsitsch, che infatti faceva parte di diverse società esoteriche, tra cui appunto la Società di Vril, nella quale si sosteneva che delle creature di energia divina animassero alcuni “prescelti” sulla Terra e che questi prescelti dovessero governare il mondo per condurlo ad un’epoca di splendore. Ma nella Società di Vril si faceva anche riferimento al Mito di Agarth, ovvero la credenza secondo cui una nobile e antichissima razza di alieni, in un passato remotissimo, si fosse rifugiata nel ventre della terra e avesse costruito una città segreta, appunto Agarth: questa teoria, chiamata “della Terra Cava” o terracavismo, era infatti molto, molto in voga ad inizio ‘900 e moltissimi intellettuali, politici ed eruditi vari di tutto l’Occidente la sostenevano.

Ad ogni modo, presto Himmler e Goebbels, entrambi invasati di esoterismo, vennero a conoscenza della Società di Vril e conobbero la Orsitsch, la quale si narra avesse un fascino irresistibile e poteri quasi ipnotici. Himmler la volle nelle SS come medium e Maestra Spirituale: i maggiori gerarchi nazisti, tra cui Himmler, Goebbels, Goering e lo stesso Fuhrer, la consultavano e, incantati dal suo fascino, le credevano ciecamente. Verso la fine degli anni ’30, Goebbels la convinse a trasferirsi nel famoso castello di Wewelsburg, il “Castello Sacro”, dove gli occultisti, gli esoteristi e gli stregoni pagani nazisti svolgevano le loro attività magiche.

Nel castello di Wewelsburg, si sa che la Orsitsch prese parte e un gran numero di rituali magici, svolti di Luna piena nella vicina foresta, e a un gran numero di sedute spiritiche alle quali presenziavano i massimi vertici nazisti. Sulla sua figura, specialmente in questo periodo, si spanse un ulteriore velo di “sovrumanità” quando, negli anni, alcuni testimoni riferirono di averla vista ipnotizzare o addormentare persone solo con lo sguardo o svolgere vere e proprie magie come il far levitare oggetti o invocare entità aliene che si palesavano e interagivano con i presenti.

D’improvviso, nelle ultime settimane della guerra, di Maria Orsitsch si perse ogni traccia, svanì nel nulla. Non un solo documento riporta di un suo licenziamento o allontanamento da Wewelsburg, non un solo testimone o indizio, nel corso dei decenni, ha riportato di una sua possibile sorte. Maria Orsitsch sparì nel nulla e nessuno, proprio nessuno, ne seppe più niente, come se non fosse mai esistita.

La teoria più plausibile è che possa essere finita tra i profughi di guerra e morta chissà dove, anonimamente; oppure potrebbe aver cambiato identità e continuato la sua vita da qualche parte, timorosa che col suo vero nome avrebbe potuto essere arrestata in quanto molto vicina ai gerarchi nazisti. Le tesi ufologiche invece dicono che la Orsitsch, dato anche il carisma irresistibile, le doti sovrannaturali e non ultima la bellezza notevole, fosse invece l’incarnazione di un Vril, ovvero una creatura di luce venuta sulla Terra a portare a termine uno scopo, e che quindi non sia sparita ma tornata nel suo luogo d’appartenenza.

Naturalmente, pur non avendo in teoria prove per dimostrare il contrario finanche delle tesi ufologiche, possiamo però dire che la fine di questa donna (perché di una donna si tratta), sia misteriosa quanto la sua vita. Una vita ricca di enigmi tra cui anche quello del suo nome: l’anagramma di “Orsitsch” è infatti “Christos”: Maria Christos. Si tratta forse di un nome d’arte? Non sappiamo nemmeno questo. Unica cosa che conosciamo di lei, questa fotografia.

Nicolò Rinaldi di Federico

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